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Il “Castigo di Dio” di Introna

Prosegue la rassegna letteraria “In-chiostro d’Autore”, organizzata dall’associazione "Pugliè", in collaborazione con il Mondadori Point, l’UTEN e Target Foto, con il patrocinio del Comune di Noci. La rassegna, al suo secondo appuntamento, ha ospitato, nella serata dell 26 aprile, l’autore barese Marcello Introna che ha presentato il suo ultimo libro “Castigo di Dio” (Mondadori). Ad introdurre la serata, come di consueto, Tommaso Putignano (presidente dell’associazione Pugliè), a presentare lo scrittore Monica Bruno. A lei l’onore di raccontare, in breve, la storia dietro il romanzo, una storia vera magistralmente romanzata.

La storia di “Castigo di Dio” ha come protagonisti personaggi che hanno vissuto sulla propria pelle la città di Bari. Al centro della storia una Bari antica, la Bari dei primi anni quaranta, dalla seconda Guerra mondiale, una guerra che è “per alcuni un luna park, per altri una totale perdita di dignità”, come scrive lo stesso autore tra le righe del suo libro. Protagonista indiscusso del romanzo è il controverso “La Socia”, mitico edificio di Bari abbattuto nel 1962 a seguito di un’operazione di restyling della zona. Molte le voci girate intorno a questo strano edificio, casa di traffici di droga, prostituzione, pedofilia, traffico di farmaci e molto altro. Su questo sfondo si intrecciano le vite dei protagonisti della storia, a partire dal “personaggio indecoroso”, con il soprannome di “Amaro”, sino a un gruppo di bambini tra i quali spicca il piccolo Lorenzo (liberamente ispirato alla storia di Lorenzo “Varichina”). 

Il romanzo acquista subito una grande importanza perché affronta tematiche importanti non lontane dai tempi moderni, e lo fa intrecciando perfettamente le storie dei personaggi realmente esistiti, alle storie di perdizione affiancate all’edificio, raccontate e scovate dallo stesso autore nel corso dei quattro anni di stesura del libro. Importante è anche il rapporto che Introna ha con la sua terra, la sua città, le sue radici. Un rapporto “ossessivo”, a detta sua, che però lascia spazio a critiche e pensieri. “Della Bari di allora e la Bari di adesso sono cambiati solamente nomi e luoghi - spiega, in risposta ad una domanda su quali siano stati i cambiamenti nella città, e concludendo - Ma la sostanza rancida è sempre quella”.

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